·         I GRANDI FUOCHI


      I grandi fuochi, fatti di bombe di tiro e di finali, sono un in-
 sieme composto di fuochi di guarnizione.
 
 
 
 BOMBE O GRANATE
 
     Sono costituite da cartocci cilindrici.  Il cartoccio si confe-
 ziona su forma di legno proporzionata al calibro del mortaio dal
 quale la bomba sara' lanciata a mezzo di una carica di lancio di
 polvere nera.
     Per ottenere il cartoccio, si avvolge intorno alla forma car-
 ta da imballaggio, da 3 a 7 giri, secondo la grandezza della bom-
 ba, per la lunghezza desiderata, lasciando alla base, fuori la
 forma, carta per una lunghezza pari al diametro. Questa si pie-
 ga sulla base della forma e si batte perche' conservi le pieghe.
 Si estrae dalla forma e il cartoccio e' pronto per ospitare i fuo-
 chi (cannoli, stelle, sfere, botti).  Ultimata la collocazione dei
 fuochi, a chiusura, si sovrappone un cerchio di cartone del ne-
 cessario diametro con un buco al centro per far passare la spo-
 letta, che si innesta calcandola leggermente nella polvere da
 spacco, in modo che sia meta' dentro e meta' fuori il cartoccio.
 Si cinge la spoletta di una striscia di carta morbida attorciglia-
 ta, si accartoccia la carta sul cerchio di cartone, battendola dol-
 cemente con il magliolo.  Quindi la bomba si spaga nei due sensi
 a partire da attorno alla spoletta, per lungo il cartoccio e poi at-
 traverso, in modo che l'allacciatura sia a quadretti, non tanto
 stretti se la bomba e' a stelle colorate.  Allacciata la bomba, si in-
 colla intorno carta morbida dal fondo fino al principio della spo-
 letta.  Poi la si mette ad asciugare all'ombra.  Asciugata, si miccia
 dalla spoletta al fondo con passafuoco.  Si avvolge la bomba con
 carta da imballaggio un paio di volte, lasciando sotto un vuoto
 proporzionato alla grandezza, un diametro circa.  Nel vuoto, leg-
 germente strozzato, si mette la carica di polvere di lancio.  Si
 chiude il cartoccio, comprimendo bene la polvere e legando
 stretto l'estremita'. Alla spoletta si lega un lungo stoppino con
 passafuoco per l'accensione, a doppia legatura, sul cartoccio e
 a distanza di cm 10 - 15.  La bomba e' quindi pronta per essere
 calata nel mortaio, nel quale deve andare ne' stretta ne' larga.
     La bomba descritta e' ad una sola apertura con una sola se-
 quenza di fuochi e puo' essere per i fuochi di giorno:
 
     -  A SCALA, a 5 o 8 botti, collocati nel cartoccio a cer-
        chio e ad un solaio o a due solai a miccia baciata, al cen-
        tro fondo del cartoccio puo' essere collocato il
        controcolpo o botto finale, il restante vuoto del cerchio
        ospita lo spacco di polvere nera in grani.  I botti sono a
        spoletta, tenuta da 1 a 5 o da 1 a 9; devono esplodere
 
 uno dopo l'altro, a scansione equidistante, senza acca-
 vallamenti o allungamenti che guastano ritmo e tonali-
 ta';
 
      - A FANOVA, il cartoccio o cassa e' caricato a colpetti a
        piu' solai a miccia baciata.  I colpetti sono micciati, a te-
        nuta da 1 a 6, e all'apertura sparano in continuazione co-
        me una trottola incazzata.  Chiude il botto finale;
 
      - A RIPRESE, una, due, tre.  La cassa e' caricata a colpet-
        ti, a piu' solai, con la solita tecnica, a cerchio, tenuta da
        1 a 3. Ciascuna ripresa comprende da 10 a 100 colpetti,
        a seconda del calibro del cartoccio madre.  Ogni gruppo
        deve esplodere armonicamente in un bram secco ed
        energico, quasi ad essere un unico botto, altrimenti la ri-
        presa riesce stracciata.  A loro volta le riprese devono
        susseguirsi a scansione equidistante.  Chiude il contro-
        colpo;
 
      - Ad INTRECCIO, 1, 2, 3, 4, 5, da tre fino a 12 botti o
        bizzarri ciascuno.  I botti sono micciati a tenuta unica (di
        II) per ogni intreccio, e da 2 a 5 per la sequenza.  Ciascu-
        no intreccio deve fiagrare in un bramm armonioso, qua-
        si a confondersi con un unico botto, seguendo gli altri a
        tempi equidistanti. Chiude il controcolpo;
 
      - STUTATA (o spenta, cosi' denominata per l'effetto del-
        la tenuta lunga, III o IV, data ai botti della ripresa, si' da
        dare l'impressione che dopo l'apertura si siano spenti
        per poi esplodere in caduta). E' una bomba a riprese, da
        1 a 4, dove la ripresa e' molto ampia e consistente.  Per
        la stutata si usano mortai di grosso calibro dal 20 al 28.
        Le riprese possono essere: lenta, forte, piu' forte, a biz-
        zarri.  I botti si compongono nella cassa a cerchio, a dop-
        pia fila e a piu' solai.  Chiude il controcolpo.
 
 
    La bomba colorata o di notte, per la cui composizione val-
 gono le tecniche delle bombe di giorno, puo' essere:
 
      - A STELLE, al centro della cassa si pone un cilindro di
        stagno del diametro eguale al raggio della bomba.  Le
        stelle si collocano tra il cilindro e il cartoccio. Il cilin-
        dro si riempie di polvere in grani fino ad un centimetro
        sopra le stelle (e' lo spacco, attualmente sostituito dal pe-
        perone, a base di nitrato, magnesio e alluminio).  Si
        estrae il cilindro, evitando attriti. Si spoletta e si chiude.
        Non richiede particolari tecniche;
       
      - A CANNOLI, in gergo controbomba.  Nella cassa si ar-
        tingano a cerchio i cannoli a 1, 2, 3, 4, 5, 6 file. Il vuo-
        to si riempie di stelle e al centro si colloca il peperone o
        spacco.  Uno spacco non equilibrato manda le stelle fuo-
        chi del giro di cannoli e la controbomba riesce bavosa. E'
        una delle piu' spettacolari bombe colorate.  I cannoli trac-
        ciano un cerchio perfetto di scie luminose, fino a rag-
        giungere il suolo, se inseriti a non meno di 4 file, al
        centro restano le stelle in una festa di colori.  Delle bom-
        be colorate e' una delle piu' laboriose;
 
 
      - A CANNOLI e CROCE.  All'interno della bomba a can-
        noli si pongono 4 stelle grandi, ottenute con forme spe-
        ciali, che riunite danno un cerchio bucato al centro.  Allo
        scoppio, al centro della controbomba, si ha una croce di
        fuoco, effetto delle 4 stelle spinte accese a croce;
 
      - A 8 DI SFERE 0 DI GRANATINE, A FANOVA, A
        RIPRESE, AD INTRECCIO, STUTATA, A SERPEN-
        TELLI.
 
     La composizione e' la stessa delle bombe di giorno, so-
 stituendo ai botti le sfere o le granatine a pallette colo-
 rate;
 
      - A PIOGGIA DI CARBONE, BIANCA;
 
      - A PARACADUTE.  Il cartoccio o cassa va rinforzato
        con due giri di cartone.  Sul fondo si mettono stelle o
        tracchi e al centro polvere per lo spacco.  Si chiude que-
        sta prima parte con un cerchio di cartone con un buco al
        centro per la spoletta e piu' buchi piccoli intorno, dispo-
        sti in cerchi concentrici per farvi entrare le estremita' dei
        fuochi di guarnizione, alle cui estremita' opposte vengo-
        no legati i fili dei paracadute, 2 o 4. I fuochi di guarni-
        zione possono essere lumicini a luce rossa, verde o
        bianca di notte o piccole batterie di giorno.  Dai fuochi
        di guarnizione al paracadute partono i fili aperti e sele-
        zionati versando segatura.  All'apice resta la tela del pa-
        racadute.  Quindi si chiude il cartoccio attorno alla
        spoletta.  La bomba richiede grossi calibri ed e' molto la-
        boriosa.  L'effetto e' notevole;
 
      - LUMINOSE.  Salgono in aria come globi luminosi.  So-
        no bombe normali con un trattamento particolare.  Chiu-
        sa e spagata la bomba, s'incolla una carta intorno.
        Quando e' bene asciutta, si spalma sulla superficie della
        bomba gesso di presa (serve da protezione per non far
        bruciare il cartoccio).  Rasseccato lo strato di gesso, si
        avvolge la bomba con fili di spago imbevuti della com-
        posizione che si vuole usare e su di essi si forma uno
        strato unifonne dello spessore di circa cm 1 di compo-
        sizione impastata con colla.  Quindi si giulebba la bom-
        ba rotolandola su polvere fine per facilitare
        l'accensione.  I fili di spago servono per non far distac-
        care la composizione dal cartoccio.  Per assicurare l'ac-
        censione, si collocano 2 o 3 stoppini dalla spoletta fino
        al fondo, La carta che avvolge la bomba e che contiene
        la carica di lancio dev'essere molto fine.
        La composizione bianca si ha con nitro (16), zolfo (8),
        polvere (6), canfora (1).  Si possono utilizzare anche al-
        tri colori.  Facendo partire in un finale contemporanea-
        mente 3 bombe a colori verde, bianco e rosso, si ha una
        bandiera in ascensione;
 
   
      - GIAPPONESI.  Constano di due emisferi preconfezio-
        nati, di cartone o di plastica (fig. 16), del calibro che si
        desidera, fino al 40.  Al centro di un emisfero si colloca
        lo spacco a spoletta che fuoriesce da un foro centrale, si
        colma l'emisfero di stelle, si sovrappone il secondo emi-
        sfero, si colma il vuoto di stelle da un buco centrale che
        si tappa.  Segue l'avvolgimento a nastro plastificato ade-
        sivo, la stoppinatura dalla spoletta alla base, l'avvolgi-
        mento con carta strozzata alla base per il collocamento
        della mina.  Spacca in un cerchio perfetto.  Essendo a stel-
        le i colori sono di breve durata.  Non richiede particola-
        re tecnica ed e' la piu' semplice delle bombe.
 
 
 
Fig. 16

BOMBE COMPOSTE
 
     Le bombe esaminate alla voce precedente sono semplici,
 cioe' ad una sola apertura.  Le bombe composte, invece, posso-
 no comprendere da 2 a 6 bombe semplici, con altrettante aper-
 ture per i fuochi di giorno e fino a 11 per i fuochi colorati.  In
 questo caso le singole bombe assumono la denominazione di
 pacche e le pacche inculazzate, cioe' ficcate una nell'altra a mez-
 zo della spoletta, formano la bomba composta.
     La prima pacca, ultima a sparare, dev'essere di un diame-
 tro tale che, aggiungendo i cartocci delle successive, dia il dia-
 metro dell'ultima, adatto al calibro del mortaio.  Si avvolge in
 carta alta due volte e mezzo la lunghezza della bomba, lascian-
 do scoperto il fondo, nel vuoto si colloca la seconda pacca, l'in-
 sieme si spaga e si ripete l'avvolgimento di carta, la
 collocazione della pacca successiva, la spagatura e cosi' fino al-
 l'esaurimento.  La spoletta dell'ultima pacca, la prima a scop-
 piare, e' spoletta madre (mm 8).  Tutti i vuoti, anche all'interno
 di ciascuna pacca vengono colmati con cunei di carta o isolan-
 ti. L'involucro finale, avvolto in carta di imballaggio, viene spa-
 gato prima in verticale a mano e successivamente fittamente per
 traverso all'allazzatrice, ottenendosi un blocco unico e resisten-
 te all'urto di partenza dal mortaio, diversamente la bomba si
 sbraca e i fuochi interni scoppiano all'impazzata.  La carica di
 lancio per la bomba composta dev'essere costituita da polvere
 di ottima qualita', previamente lavorata al mortaio e al barile o
 alla molazza, e proporzionata al peso della bomba.  Tutte le
 bombe composte chiudono con un botto finale, controcolpo.
     Tale tipo di bombe richiede grande perizia, accortezza e
 gusto per disporre, alternare e armonizzare sia le sequenze dei
 fuochi di giorno che quelle colorate di notte.  Le piu' difficili e
 laboriose sono: la 31 di scala per i fuochi di giorno e la 3 can-
 noli per i fuochi colorati.  La prima si compone di 5 pacche e
 contiene 31 botti che esplodono a tempo, uno dopo l'altro; la
 seconda si compone di 3 pacche, caricate a cannoli, controbom-
 be, ciascuna delle quali puo' contenere anche un intreccio a gra-
 natine.  Per quest'ultima occorrono mortai di grosso calibro,
 ideale e' il 28.  La bomba viene molto lunga e pesante, circa kg
 80.  L'effetto e' sorprendente con tre girasoli grandissimi che
 spaccano ben distanziati, a cerchio perfetto, e scie di fuoco, per
 ogni spaccata, che scendono fino a terra e una tempesta di co-
 lori al centro, data dalle stelle.
     In linea di massima, le diverse pacche della bomba colora-
 ta, con particolare riferimento alla 3 cannoli, non si inculazza-
 no come per le bombe di giorno, ma si costruiscono una
 sull'altra, partendo dall'ultima.  Fatta la prima pacca, intorno a
 questa si avvolge carta e un foglio di cartone per l'altezza del-
 la pacca successiva, si carica il secondo cartoccio, si chiude e
 si spaga l'intero e si continua con un altro avvolgimento, cari-
 ca e spagatura e cosi' fino all'esaurimento.
     La 31 di scala richiede molta perizia.  La spoletta madre de-
 v'essere breve, ai limiti della sicurezza, sicche' la prima pacca
 deve aprire a poche metri dal mortaio, cosi' come tutte le bom-
 be lunghe, altrimenti, parte della bomba spara a pochi metri dal
 suolo o a terra, riuscendo difettata in modo grave, atteso che le
 bombe sono fatte per sparare in cielo e non devono scendere a
 meno di 40, 30 metri dal suolo.  Avendosi la prima apertura a
 pochi metri dal mortaio, la bomba si alleggerisce e le restanti
 pacche raggiungono maggiore altezza, con minore pericolo di
 abbassamento oltre il ragionevole, Le prime tre pacche devono
 aprire in salita, le restanti in discesa.
 
     Altra bomba elaborata di giorno e' la seguente, a 4 pacche,
 dal 23: 4 intrecci, 4 botti, 4 riprese, 4 botti, ripresa, ripresa, in-
 treccio, controcolpo.
     Le bombe composte non hanno limiti ne' schemi fissi di
 composizione.
     Perche' i fuochi diano buoni risultati occorrono materiali
 scelti.  I ritmi devono essere sostenuti, ben scanditi, senza pau-
 se eccessive o accavallamenti. Finita la bomba, deve ancora leg-
 gersi in cielo, scandita nelle sue tracce di fumo.
 
 
 
Fig. 17
A = Peperone o spacco
B = Controcolpo
 

SIMBOLOGIA
 
    A vista, su ciascuna bomba, e' indicato il contenuto (quali-
 ta' e quantita'), espresso in segni.
 
 
          + = colpo scuro
          . = botto
          R = ripresa
          i = intreccio
          # = intreccio di sfere
          L = controbomba
          e = stutata
          @ = controbomba a croce
 
 
 
Fig. 18
Spaccato di bomba composta a 4 pacche
 
          a = stoppino di accensione
          b = passafuoco
          c = spoletta madre
          d = mina di lancio
          e = spolette intermedie
          E   cassa caricata ad
              intrecci/ripreselfanova
              a 4 solai
          F   cassa di scala a 3 solai
          G   controbomba a stelle
          H   controbomba a cannoli
          1   tronettilintrecci di
              5 file
              Franatine
          2 = colpi di scalalgranatinel
              sfere
          3 = stelle
          4 = peperone
          5 = cannoli
          6 = spacco a polvere
          7 = controcolpo
 

 
Fig. 19
C = Colpo di scala
 A = Pacca di bomba composta
 D = Colpetto micciato
 B = Granatina o Sfera
 E = Colpetto per finale alla pressa
 

 
Fig. 20
Bombe finite di diverso calibro
 

FINALI
 
     I grandi fuochi sono fatti di un lancio di bombe di tiro com-
 poste e di un finale.
     Il finale e' un tutt'uno di bombe collocate in mortai fissati
 in gabbie di ferro, ancorate alla terra da grossi chiodoni (fig.
 21).  La catena di collegamento e' fatta di spolette e passafuochi
 che ne governano i tempi.
 
 
Fig. 21
Finale in fase di allestimento
 

Si compongono, in linea di massima, di 4 parti:
 
     - PRINCIPIO.  Inizia con le sbracatelle, bombe ad una
       apertura di colpetti a cadenza continua;
 
     - VARIAZIONI.  Segue con bombe variate, di scala a 5,
       8, 16, 21, a riprese e botto, intrecci e botto o controbom-
       ba per i fuochi colorati, a stutate, a controbombe. Piu' va-
       riazioni ci sono, piu' il finale riesce gradito;
 
     - INFERNO, fatto di bombe incazzate, a ritmo incalzan-
       te fino al parossismo;
 
     - CHIUSURA, costituita da bombe di grosso calibro, pre-
       feribilmente afanova, a 3, 4 cacciate, quindi a riprese a
       grande effetto, sicche' producano la stretta, segue un in-
       treccio di colpi scuri, chiude il botto finale.
 
     Non sono infrequenti finali a sorpresa di grande pregio.  La
 elaborazione e' alla libera estrosita' del pirotecnico che puo' in-
 ventare ogni volta il finale.  Celebre nella storia dei finali quel-
 lo di Trifone Bruno del 10.11.1956 a Montrone.  Dopo l'ultimo
 botto, il finale riprese con grosse bombe variate, proseguendo
 con un infemo bis e una seconda chiusura piu' eccentrica e fra-
 gorosa della prima (i fuochi di Montrone, oltre ad essere stu-
 pendi da vedere, hanno una virtu' terapeutica: fanno cadere il
 cerume dalle orecchie).
     I finali devono svilupparsi in un crescendo, a ritmo scan-
 dito ma sostenuto, incalzante, possibilmente con un ritornello
 conduttore.  Accavallamenti o pause rompono l'armonia.  Il
 buon pitotecnico ne fa un poema irripetibile.  La chiusura de-
 v'essere ad effetto dirompente.
     Nei finali, come nelle bombe di tiro, i ritmi sono segnati
 dalle spolette e dalle micce che sono a tenuta, come abbiamo
 visto alla voce spolette.  Incidono fortemente sui fuochi di gior-
 no, nei quali, mancando il colore, l'armonia e' segnata dal rit-
 mo. Nei fuochi colorati prevale l'armonia dei colori, ma anche
 i tempi devono essere scanditi.
     I colori piu' arditi sono: il violetto, il verde e il lampo ros-
 so, quest'ultimo raramente usato, in quanto essendo a base di
 nitrato di stronziana (9), molto igrometrico, la composizione e'
 soggetta ad alterazioni.
 
 
 
 CRITERI DI VALUTAZIONE NELLE GARE
 
     Per una valutazione di fuochi a gara vanno tenute in rilie-
 vo tante analisi.  Occorre innanzitutto assegnare un punteggio a
 ciascuna bomba di tiro con criteri obiettivi che tengano conto
 dei tempi e della lunghezza della bomba, sicche' ad una bomba
 lunga, a 4, 5 pacche e perfetta nei tempi, si assegnera' il punteg-
 gio 10.
     Ad una bomba a 3 cannoli o a 31 di scala si assegneranno
 12 punti, trattandosi di superbombe.
     Per i fuochi di sera va tenuto in gran conto la varieta' e vi-
 vacita' dei colori, l'apertura e i tempi.
     I finali vanno valutati sempre con punti a partire dalla du-
 rata, numero e qualita' delle variazioni, consistenza, novita', tem-
 pi, chiusura.